Brano: [...]o dal colligiano Velio Mechini [Pelo] che, in contatto con gli antifascisti di Poggibonsi subito dopo l'8 settembre, aveva già partecipato ad alcune azioni con la cosiddetta Banda del Massetano, operante nella zona di Massa Marittima. Raggiunta una forza di 75 uomini con base sul Poggio del Comune, il Distaccamento “Velio” fu diviso in tre squadre, dette Squadre volanti della Valdelsa, che operarono tra Monterigqioni, Casole, Colle, Poggibonsi e San Gimignano. Dal 10 febbraio al
22 marzo, oltre a partecipare all’occupazione di Montieri (v.) insieme alla “Lavagnini”, queste “Volanti” compirono una diecina di azioni, fra
Velio Mechini durante la lotta partigiana
cui gli assalti alla caserma dei carabinieri di Casole e al presidio della G.N.R. della frazione di Tignano.
Il 28 marzo questa formazione fu duramente colpita dall’eccidio di Montemaggio (v.) che costò ben 19 morti, 17 dei quali erano valdelsani. Gli effetti di questa strage, dopo la quale la G.N.R., alla caccia dei superstiti, si accanì inutilmente contro le popolazioni di San [...]
[...]ecina di azioni, fra
Velio Mechini durante la lotta partigiana
cui gli assalti alla caserma dei carabinieri di Casole e al presidio della G.N.R. della frazione di Tignano.
Il 28 marzo questa formazione fu duramente colpita dall’eccidio di Montemaggio (v.) che costò ben 19 morti, 17 dei quali erano valdelsani. Gli effetti di questa strage, dopo la quale la G.N.R., alla caccia dei superstiti, si accanì inutilmente contro le popolazioni di San Gimignano e Colle, si fecero sentire sul movimento partigiano locale, tanto che ad alcuni soldati tedeschi fu possibile infiltrarsi nelle sue fila simulando sentimenti antinazisti e la volontà di disertare. Si ebbe così, la sera del 28 aprile, il rastrellamento di Castellina Scalo che si concluse con 3 morti, tra cui due donne.
Le tragiche lezioni di San Donato e Montemaggio indussero la Resistenza locale a una migliore organizzazione e a un maggiore coordinamento. Nel maggio, anche per l'imminente scadenza del cosiddetto “bando del perdono” (v. Forze armate repubblichine) che portò altri renitenti [...]
[...]he lezioni di San Donato e Montemaggio indussero la Resistenza locale a una migliore organizzazione e a un maggiore coordinamento. Nel maggio, anche per l'imminente scadenza del cosiddetto “bando del perdono” (v. Forze armate repubblichine) che portò altri renitenti alle formazioni, con 6 partigiani di Certaldo e Colle che, dopo l’eccidio di Montemaggio, erano stati rinviati in Valdelsa dalla “Lavagnini”, nonché con gruppi di Colle, Poggibonsi e San Gimignano si costituì il IX Distaccamento “G.A.P. Valdelsa” che operò nei comuni di Certaldo, Colle, Poggibonsi, San Gimignano e Castellina in Chianti.
Ai primi di maggio, i resti del Distaccamento “Velio” erano confluiti nella 23a Brigata Garibaldi “Guido Boscaglia” (v. Radi, Guido), di recente sorta per iniziativa dei re' sponsabili militari dei C.L.N. di Volterra, Colle e Pisa. Questa formazione opererà nei boschi di Berignone e poi sui monti delle Carline. A essa si uniranno più tardi alcuni partigiani di Castelfiorentino che, aggregati a un gruppo empolese in transito, formeranno la 3a Compagnia della Brigata stessa, al comando di Aldo Giuntoli (v.).
Fra le azioni del periodo spiccano: nel maggio, il trasp[...]
[...]di alcuni partigiani di Castelfiorentino che, aggregati a un gruppo empolese in transito, formeranno la 3a Compagnia della Brigata stessa, al comando di Aldo Giuntoli (v.).
Fra le azioni del periodo spiccano: nel maggio, il trasporto di armi da una oolveriera nei pressi di Casole, effettuato da partigiani travestiti da vigili del fuoco per superare due posti di blocco tedeschi: il 10 giugno, la liberazione dei detenuti politici dal carcere di San Gimignano; alcuni scontri con militi fascisti e truppe tedesche da parte della formazione “Bustichini” di Castelfiorentino e di un gruppo della “Maqni Magnino” (proveniente da Montecatini e diretta verso la “Boscaglia”) che inflissero al nemico
perdite di uomini e mezzi, subendo a loro volta 2 morti e alcuni feriti. Nella zona tra Castelfiorentino e Montespertoli operò anche un gruppo della Divisione “Arno” (o “Potente”) guidato da Renzo Baroncini [Folle), di cui fecero parte alcuni partigiani locali.
Gli aspetti politici e sociali
Nel conto di questa attività vanno messi, però, anche screzi e[...]